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Il titolo del contributo, volontariamente polemico, vuole riflettere su cosa significhi oggi in Italia parlare di “scuola 2.0”. L’autore non ignora le molteplici, e spesso positive, esperienze di didattica multimediale ma è convinto che dietro molte sperimentazioni non ci sia altro che una “digitalizzazione” di una didattica ancora largamente 1.0. In altre parole si vuole dimostrare che una “scuola 2.0” è quella in cui sono molto chiari obiettivi e strumenti di una eventuale didattica multimediale, che non si riduca ad “elettrificare” la tradizionale lezione frontale. A tale proposito vengono svolte riflessioni sullo scenario di riferimento degli ultimi dieci anni, sulle sperimentazioni tecnologiche sinora attuate (blog didattico, tablet in classe, flipped classroom, byod, netbook per gli studenti) e si invita a riflettere sulle basi pedagogiche, prima che metodologiche, che sorreggono la cosiddetta “scuola 2.0”. La conclusione è che se non saranno i docenti ad orientare il cambiamento, avendo chiari i propri obiettivi e la propria visione “politico-pedagogica” dei prossimi 10/15 anni, saranno le aziende a svolgere questo delicato ruolo di supplenza.
http://www.designdidattico.com/la-scuola-2-0-non-esiste/
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