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Povertà linguistica e povertà “logica” si accompagnano, interagiscono causalmente e si autosostengono
Pietro Alotto in La scuola che non c’è (e altre storie)
Parlare una lingua naturale e ragionare sono dotazioni di base di un essere umano. E le due competenze sono strettamente correlate.
Nella scuola per lo più gli studenti sono impegnati in performance che necessitano di competenze linguistiche di buon livello. Comprendere una spiegazione, così come comprendere un passo di un manuale, un brano letterario o filosofico ecc., presuppone una buona padronanza dell’Italiano che non possiamo dare per scontata.
Ora, io credo che la buona o cattiva padronanza dell’Italiano possa essere un ottimo indice per fare una previsione ragionevolmente accurata degli esiti scolastici.
Naturalmente, la competenza lingustica da sola non basta a prefigurare esiti buoni o di eccellenza, in quanto questa deve essere unita ad altri fattori come le buone strategie di studio, la costanza, l’impegno, le attitudini personali, ecc.; tuttavia, ipotizzo che una insoddisfacente o inadeguata competenza linguistica di partenza possa essere un sufficiente indizio di difficoltà o insuccessi scolastici futuri.LEGGI TUTTO
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