10 tesi del prof Roncaglia a Now 2018
- tesi 1: innovazioni del digitale organizzazione dei contenuti (multicodicalità , interattività , non-linearità )
- tesi 2: i contenuti digitali sono prevalentemente brevi e frammentati (alta complessità orizzontale, bassa complessità verticale)
- tesi 3: il digitale NON è “naturalmente” granulare
- tesi 4: gli studenti di oggi vivono in un etá della frammentazione
- tesi 5: riconquista della complessità come bisogno formativo
- tesi 6: servono anche contenuti di apprendimento complessi e curricolari
- tesi 7: storytelling (narrazione) come strumento didattico per ricostruire complessitÃ
- tesi 8: i contenuti granulari come integrazione e approfondimento
- tesi 9: l’auto-produzione di contenuti granulari solo come integrazione di contenuto curricolari e complessi
- tesi 10: alla scuola serve digitale forte, non digitale debole
#now2018
Per riferirsi agli strumenti utili allo studio non si parla solo di testi scolastici ma, più in generale, di risorse di apprendimento (digitali e non) costituite da due differenti tipi di contenuti:Roncaglia
granulari e integrativi: che completano il processo di apprendimento, come siti web il cui contesto esterno conferisce loro un ruolo del processo informativo;
strutturati e curriculari: come i libri di testo che hanno l’obiettivo di una copertura curriculare
Il web è passato da semplice strumento per carpire informazioni, a principale luogo di produzione e scambio di contenuti che, tuttavia, giungono come aggregati d’informazione, frammentata e superficiale. In questo modo i luoghi tradizionali dell’informazione complessa perdono d’importanza. Ecco perché la scuola e l’università dovrebbero insegnare a costruire complessità dall’informazione generale.
Sono emerse alcune ipotesi per gestire tale compito:
1. Con Internet che entra a far parte della didattica formale, si elimina la necessità di una risorsa curriculare e strutturale. Basta il docente che poi sceglie con gli studenti le risorse granulari.
In realtà in rete la maggior parte delle risorse sono granulari, hanno un basso livello di complessità verticale e grande complessità orizzontale (fatta di commenti, relazioni ecc.);
2. Una seconda ipotesi sostiene che non bastano le risorse granulari, ma servono risorse di cornice che danno idea del percorso complessivo. Queste risorse possono essere prodotte dai docenti stessi e sfruttare la condivisione dei contenuti in rete, ma rivela due problemi:
Spesso i docenti non vogliono sottoporsi al giudizio di esterni, così le risorse da loro create non sono visibili dall’esterno. È un paradigma inconcepibile per la scuola pubblica che ha bisogno della validazione dei contenuti.
Per creare questi nuovi prodotti destinati alla didattica occorrono competenze editoriali non previste nelle competenze dei docenti.
3. La terza soluzione è un compromesso tra le due precedenti: la presenza delle risorse granulari non esclude quelle curriculari, ma c’è bisogno di un filo conduttore forte a collegarle. Inoltre, entrambe richiedono cura editoriale e nuove professionalità .
La tecnologia non impoverisce l’insegnamento, lo rende, al contrario, un’attività sociale e condivisa, ma non è ancora possibile eliminare la figura del docente. Si verifica uno spostamento del baricentro da quest’ultimo, che è stato tradizionalmente considerato
l’unica fonte di sapere, ad altre risorse. Così il libro non è scalzato dall’e-book, ma diventa uno dei coprotagonisti della «nuova narrazione multimodale»
Multicodicalità , la presenza di diversi codici integrati nel testo, al posto del semplice codice scritto e lineare http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2013-11-22/la-morte-scrittura--131814.shtml?uuid=ABLSJ2e
Contenuti digitali: alta complessità orizzontale, bassa complessità verticale https://ilmanifesto.it/curvature-digitali-e-biblioteche-vive/
«nel mondo digitale – spiega Roncaglia – c’è una prevalenza di contenuti brevi e poco strutturati (mail tweet, post, sms), collegati variamente tra loro con una grande complessità orizzontale ma con scarsa complessità verticale. Spesso si dice che il mondo digitale è naturalmente granulare ma non è esatto; c’è molta complessità come nel mondo analogico, è che il primo è molto più giovane. In un certo senso chi si porta dietro l’eredità della forma-libro – articolata e complessa nella organizzazione dei contenuti – è il soggetto che può lavorare meglio di altri alla riconquista della complessità anche nel mondo digitale».Digitale a scuola: forte o debole? Strategie e politiche per le risorse di apprendimento digitali. Intervento al convegno 'Uno, nessuno, centomila', SNS - Pisa, 9 novembre 2013 https://prezi.com/auq8azfpa_-g/digitale-a-scuola-forte-o-debole/
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