“Che razza di scuola?”: nelle scuole e online il numero 15 de «La ricerca» - BussolaScuola

Di ultima pubblicazione

giovedì 13 dicembre 2018

“Che razza di scuola?”: nelle scuole e online il numero 15 de «La ricerca»

“Che razza di scuola?”: nelle scuole e online il numero 15 de «La ricerca»

L’ultimo numero della rivista d’informazione didattica «La ricerca» di Loescher Editore è una riflessione su come accogliere, raccontare e insegnare le differenze
www.laricerca.loescher.it

Torino, dicembre 2018 – A che punto è l’intercultura nel sistema d’istruzione? Che differenza c’è tra multiculturalismo, integrazione e interazione? Se le razze non esistono, come si possono raccontare le differenze fra i diversi gruppi umani? Il nuovo numero monografico della rivista «La ricerca», intitolato “Che razza di scuola?”, prova a rispondere a queste domande, rivolgendole a insegnanti, dirigenti, giornalisti, scrittori e studiosi di diverse discipline (come la storia, la letteratura, l’antropologia): più voci e più prospettive, per scoprire che forse la necessità didattica più urgente non è tanto esecrare il razzismo, quanto avere a disposizione un linguaggio corretto per parlare delle differenze, e soprattutto ripartire da una didattica non etnocentrica, dall’assunzione del punto di vista dell’altro, dall’abitudine alla curiosità e alla permeabilità culturale.
Ma allora di che razza di scuola si si parla in questo numero? «Vogliamo parlare della scuola che periodicamente diamo per spacciata e che invece, chissà come, riesce regolarmente a darci inattesi e insospettati segni di vitale creatività nella soluzione dei problemi (ereditati o creati ad arte, poco importa)», afferma il direttore Sandro Invidia nel suo editoriale.

Il numero si apre con un’intervista di Simone Giusti ad Aluisi Tosolini, dirigente del “Bertolucci” di Parma, il quale, in merito allo stato dell’arte della scuola italiana – che chiama a rivestire il ruolo di «intellettuale sociale» e ad assumersi la responsabilità di formare cittadine e cittadini capaci di collaborare attivamente alla costruzione di una «casa comune delle differenze» – sostiene che ci sia ancora molto da fare, e che la normativa sia «molto più avanzata e adeguata alla società democratica di tante pratiche tradizionali». Si prosegue con lo storico Bruno Maida, che, a ottant’anni di distanza, prova a indicare le avvertenze da considerare nell’inserire in un percorso didattico il racconto delle leggi razziali e della persecuzione dell’infanzia nell’Italia fascista. Andrea Staid suggerisce come l’antropologia, sapere di frontiera, possa aiutarci a capire meglio il mondo che ci circonda, mentre Eleonora Camilli, giornalista di Redattore Sociale, spiega come sia possibile fornire parole, dati, immagini, storie per raccontare correttamente sul web il fenomeno migratorio. Anche Mauro Reali mette in guardia sulla manipolazione, ma di un tipo particolare, e molto diffuso: quella che cerca nell’antichità le pezze d’appoggio per costruire identità politiche, nazionali e perfino razziali. Chiude la sezione Saperi una selezione di poesie di Giovanni Nadiani, cantore del meticciato e della creolitudine.

Il Dossier ancora una volta volge lo sguardo al di là dell’Atlantico, dove da tempo ci si interroga su come possa la differenza – etnica, linguistica, culturale – entrare nella quotidiana pratica educativa, al punto da diventare oggetto di riflessione: non sarebbe meglio comportarsi come non esistesse o non si vedesse?

Nella sezione Scuola, che si chiude con il racconto della scuola Penny Wirton di Eraldo Affinati, sono presentate esperienze di turismo urbano interculturale (il Migrantour dell'antropologo Francesco Vietti), di didattica in contesti multiculturali e plurilingui (Antonella Landi e Laura Manassero), e di valutazione delle competenze interculturali degli alunni (Mara Fornari). Esperienze confortanti e replicabili, che indicano una via da percorrere, all’insegna dell’abbandono dell’etnocentrismo.

Il commento iconografico del numero è affidato a due fotografi italiani, Federico Borselli e Luana Rigolli, artisti di provenienza e stile molto diversi, che raccontano con pari efficacia e potenza l’immigrazione nel nostro Paese.

«La ricerca» è gratuita, è distribuita nelle scuole secondarie di primo e secondo grado ed è consultabile sul sito www.laricerca.loescher.it.
Il pdf integrale del numero 15 è sfogliabile e scaricabile gratuitamente qui: http://www.laricerca.loescher.it/la_ricerca_15/

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