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Povertà linguistica e povertà “logica” si accompagnano, interagiscono causalmente e si autosostengono
di Pietro Alotto
… la logica… non garantisce che si farà un buon uso del ragionamento, però senza di essa sarà difficile farlo.
P. Odifreddi
Parlare una lingua naturale e ragionare sono dotazioni di base di un essere umano. E le due competenze sono strettamente correlate.
Nella scuola per lo più gli studenti sono impegnati in performance che necessitano di competenze linguistiche di buon livello. Comprendere una spiegazione, così come comprendere un passo di un manuale, un brano letterario o filosofico ecc., presuppone una buona padronanza dell’Italiano che non possiamo dare per scontata.
Nei vari gradi scolastici arrivano sempre più ragazzi con competenze linguistiche di base inadeguate, e questo per le ragioni più varie. L’estrazione socio-culturale è determinante, come tutti sappiamo, per i buoni o i cattivi livelli di partenza nelle competenze linguistiche di base. A questo, ipotizzo, si deve aggiungere l’impoverimento linguistico più generale nella società. Diminuiscono gli spazi di socialità (non virtuale): si parla di meno; si svolgono meno attività comuni (Tv, smartphone, pc); si legge di meno e si condividono meno storie: si usa sempre meno il linguaggio in modo esperto per comunicare, ragionare, passare informazioni… .Leggi l'interessante articolo https://medium.com/la-scuola-che-non-c%C3%A8/povert%C3%A0-linguistica-e-povert%C3%A0-cognitiva-si-accompagnano-interagiscono-causalmente-e-si-68fe8b6cb75a
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A scuola la Logica non si insegna e non si studia!
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Ermanno BencivengaL’emergenza Logica
“si può imparare a ragionare solo ragionando: rimandando … la teoria e concentrandosi sulla pratica” (p.91)
e ancora:
“… la sostanza del ragionamento, e dell’educazione al ragionamento, è nella sua pratica; la sua grammatica ne costituisce solo un promemoria.” (p.90)
A scuola la Logica non si insegna e non si studia!
La scuola dovrebbe fare il suo. L’abitudine a chiedere opinioni soggettive invece che argomentazioni ben fondate e documentate, come si fa con i temi di italiano, è poco formativo. L’educazione alla tolleranza va bene, ma non deve essere scambiata con l’idea che tutte le opinioni siano sostenibili allo stesso modo o siano vere per chi le crede: la verità non è questione di gusto! E anche quando la verità non è raggiungibile, occorre quanto meno fare uno sforzo per ricercarla.
Tutte le discipline dovrebbero spingere al pensiero critico, attraverso l’argomentazione specifica dei loro diversi campi di insegnamento (l’argomentazione matematica, l’argomentazione scientifica, l’argomentazione filosofica, l’argomentazione giuridica, l’argomentazione delle scienze sperimentali, ecc.). Ma non è attraverso le discipline che si matura un pensiero critico, se non è accompagnato da un insegnamento mirato e consapevole.
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