Educazione civica e giornata della memoria 2023
“CI CHIEDIAMO COSA SUCCEDERÀ ALLA MEMORIA DELLA SHOAH QUANDO SCOMPARIRÀ ANCHE L’ULTIMO SOPRAVVISSUTO: I SUOI FIGLI SARANNO QUI PER CONTINUARE A TESTIMONIARE.”Elie Wiesel,
Boston 1998 in occasione della costituzione dell’Associazione Figli della Shoah
Il Giorno della Memoria spiegato ai ragazzi
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria
È una ricorrenza importante: ogni anno, nel mondo, in questo giorno vengono ricordati 15 milioni di vittime dell'Olocausto rinchiusi e uccisi nei campi di sterminio nazisti prima e durante la Seconda Guerra mondiale. Sei milioni di morti, durante l'Olocausto, appartenevano al popolo ebreo: il loro genocidio viene chiamato Shoah. Vengono chiamati genocidio gli atti commessi dall'uomo con l'intenzione di distruggere un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.L'Olocausto e la Shoah sono stati genocidio con metodi scientifici, messo in atto da parte della Germania nazista fino al 27 gennaio 1945, quando i carri armati dell'esercito sovietico sfondano i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. Da quel giorno, questo campo è diventato il luogo simbolo della discriminazione e delle sofferenze di chi è stato internato
Una giornata per ricordare che tanti anni fa, durante la seconda guerra mondiale, milioni di uomini, donne e bambini sono stati perseguitati con le leggi razziali e poi strappati alla loro vita e portati nei lager da dove, solo in pochi sono tornati. E’ un pezzo agghiacciante della nostra storia ed è importante non dimenticarla.
Perché ricordare una storia tanto triste?
Col passare degli anni le persone che hanno vissuto quella terribile esperienza non potranno più raccontarla e noi potremmo dimenticarla. Invece, la memoria delle terribili storie, ci deve aiutare a costruire un futuro migliore. Un futuro in cui quelle atrocità non si ripetano mai più!
Alcune indicazioni per la didattica della Shoah
1 – Evitare la rappresentazione realistica dell’orrore. Utilizzare invece le rappresentazioni mediate, offerte da monumenti, musei, testi letterari, opere d’arte.
2 – Evitare resoconti troppo analitici e raccapriccianti.
3 – Evitare quindi anche il racconto di eventi, che possano essere troppo persecutori.
4 – Adeguare le proposte alle possibilità di comprensione e di empatia degli allievi, che sono variabili
in funzione dell’età e della maturità psicologica.
5 – Favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora: in questo ambito possono darsi dei processi di identificazione e a questo scopo si possono usare le storie delle vicende di bambini (quali quelle raccontate da Lia Levi) o di ragazzi, per quegli aspetti meno angosciosi e più comprensibili: ad esempio, il dover celare la propria identità, il dover trovare un rifugio per nascondersi, l’essere costretti a lasciare la propria casa e affrontare delle fughe un po’ avventurose
6 – Far vivere in modo reale qualche aspetto della discriminazione: quella che è sempre in agguato in qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in generale del gruppo estraneo, ed ha luogo facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli, oltreché di ragazzi. Va anche ricordato che c’è stato qualcuno che si può avvantaggiare (economicamente o socialmente: v.esclusione dalle scuole, dalle università, dagli uffici pubblici) della discriminazione contro gli ebrei o altri diversi
7 – Collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti degli ebrei, ma anche degli altri, attuali “diversi”.
8 – Consentire ai bambini e ai ragazzi (di qualsiasi età) di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi sulle cose (per molti versi incredibili) che sono loro raccontate. A partire dalle loro domande farli discutere tra loro quanto più liberamente possibile. Va ricordato che su questa tematica, possono entrare in gioco pregiudizi, a volte trasmessi direttamente o inconsapevolmente dal linguaggio (si pensi alla connotazione negativa del termine ‘ebreo’ o ‘giudeo’, erratamente associato a Giuda Iscariota o “rabbino”, così come è usato negli stadi italiani).
9 – Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, che è in parte individuale (basta fare una piccola esercitazione su un ricordo personale, magari dell’estate precedente), in parte famigliare o del gruppo –classe, ma in parte anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di questa giornata che non a caso si chiama “della memoria”: come ricordo collettivo del fattore unificante della Repubblica Italiana e della più vasta Europa libera, che sono nate dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, e quindi dal rifiuto di ogni discriminazione, di tipo razziale o etnico. Alla memoria collettiva servono i luoghi (i ghetti, i campi di sterminio, ad esempio), i monumenti, le opere d’arte, i musei.
10 – Collegare l’antisemitismo al razzismo, che allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il volume su “La menzogna della razza”. Può essere efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : “razza umana”. Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una storia culturale essenziale del razzismo e dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in Francia, in Germania, e in Europa in genere.
11 – E’ essenziale che gli insegnanti -qualunque sia l’età dei bambini – dedichino a questa tematica (quando l’hanno già definita tra loro) un incontro con i genitori dei loro allievi, per informarli del loro programma e per coinvolgerli, laddove sia possibile: possono esserci ancora dei nonni che sono in grado di portare delle testimonianze significative, attraverso i loro ricordi. Ma possono esserci anche posizioni contrarie e presenza di pregiudizi: è bene essere preparati, facendo riferimento alla legge dello Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria, approvata dal Parlamento italiano nel 1999 all’unanimità.
2 – Evitare resoconti troppo analitici e raccapriccianti.
3 – Evitare quindi anche il racconto di eventi, che possano essere troppo persecutori.
4 – Adeguare le proposte alle possibilità di comprensione e di empatia degli allievi, che sono variabili
in funzione dell’età e della maturità psicologica.
5 – Favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora: in questo ambito possono darsi dei processi di identificazione e a questo scopo si possono usare le storie delle vicende di bambini (quali quelle raccontate da Lia Levi) o di ragazzi, per quegli aspetti meno angosciosi e più comprensibili: ad esempio, il dover celare la propria identità, il dover trovare un rifugio per nascondersi, l’essere costretti a lasciare la propria casa e affrontare delle fughe un po’ avventurose
6 – Far vivere in modo reale qualche aspetto della discriminazione: quella che è sempre in agguato in qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in generale del gruppo estraneo, ed ha luogo facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli, oltreché di ragazzi. Va anche ricordato che c’è stato qualcuno che si può avvantaggiare (economicamente o socialmente: v.esclusione dalle scuole, dalle università, dagli uffici pubblici) della discriminazione contro gli ebrei o altri diversi
7 – Collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti degli ebrei, ma anche degli altri, attuali “diversi”.
8 – Consentire ai bambini e ai ragazzi (di qualsiasi età) di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi sulle cose (per molti versi incredibili) che sono loro raccontate. A partire dalle loro domande farli discutere tra loro quanto più liberamente possibile. Va ricordato che su questa tematica, possono entrare in gioco pregiudizi, a volte trasmessi direttamente o inconsapevolmente dal linguaggio (si pensi alla connotazione negativa del termine ‘ebreo’ o ‘giudeo’, erratamente associato a Giuda Iscariota o “rabbino”, così come è usato negli stadi italiani).
9 – Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, che è in parte individuale (basta fare una piccola esercitazione su un ricordo personale, magari dell’estate precedente), in parte famigliare o del gruppo –classe, ma in parte anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di questa giornata che non a caso si chiama “della memoria”: come ricordo collettivo del fattore unificante della Repubblica Italiana e della più vasta Europa libera, che sono nate dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, e quindi dal rifiuto di ogni discriminazione, di tipo razziale o etnico. Alla memoria collettiva servono i luoghi (i ghetti, i campi di sterminio, ad esempio), i monumenti, le opere d’arte, i musei.
10 – Collegare l’antisemitismo al razzismo, che allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il volume su “La menzogna della razza”. Può essere efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : “razza umana”. Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una storia culturale essenziale del razzismo e dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in Francia, in Germania, e in Europa in genere.
11 – E’ essenziale che gli insegnanti -qualunque sia l’età dei bambini – dedichino a questa tematica (quando l’hanno già definita tra loro) un incontro con i genitori dei loro allievi, per informarli del loro programma e per coinvolgerli, laddove sia possibile: possono esserci ancora dei nonni che sono in grado di portare delle testimonianze significative, attraverso i loro ricordi. Ma possono esserci anche posizioni contrarie e presenza di pregiudizi: è bene essere preparati, facendo riferimento alla legge dello Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria, approvata dal Parlamento italiano nel 1999 all’unanimità.
Professoressa Clotilde Pontecorvo – Università “La Sapienza”
(fonte: www.ucei.it)
(fonte: www.ucei.it)
"Tutto davanti a questi occhi" di Walter Veltroni: parla di Sami Modiano, uno dei pochi sopravvissuti a Birkenau
I ragazzi hanno bisogno ... devono sapere ... Loro faranno in modo che questo non succeda mai più - Sami Modiano #Tuttodavantiaquestiocchi #giornatadellamemoria
Al centro solo le parole e le commozioni di Sami Modiano
Rai Storia
MATERIALE DIDATTICO
Gli alberi del giardino dei Giusti.
La memoria del bene, consegnata al racconto delle azioni dei Giusti, ha un’importante funzione educativa perché sottrae all’oblio comportamenti che possono diventare esempi di “buone pratiche”.
I Giardini sono meta di visite guidate, di percorsi didattici mirati a scoprire la memoria del bene.
Effettueremo la visita virtuale del Giardino dei Giusti alla scoperta delle figure e delle storie di Gino Bartali e Carlo Angela. Presente anche una versione in inglese dell'immagine immersiva
Tutte le risorse del percorso
L'intero percorso didattico progettato per la Giornata della Memoria in un'immagine interattiva realizzata con Thinglink
DeA Scuola
proposte didattiche per una lezione non retorica
VIDEO ANIMAZIONI
Autore Giuliano Parodi, musiche "Song without words" e' di F. Mendelson.
PAOLO CAPODACQUA PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA. (Storiedinote) Disegni di Enzo De Giorgi
La vita è bella - Colonna sonora (original soundtrack) - brano: "La vita è bella"
Eva Pigliapoco suggerisce
"La città che sussurrò": podcast EvaCafè, puntata di Ivan Sciapeconi
Per realizzare l'attività (racconto aumentato) File pdf
Altri suoi suggerimenti didattici e materiali QUI
Visita virtuale alla Risiera di San Sabba a Trieste
Visita virtuale della Risiera di San Sabba, Trieste, in occasione della giornata della memoria e di una visita al sito.
https://www.thinglink.com/mediacard/1143553182320820226
È possibile visitare i luoghi con un visore VR tipo quello in immagine.
È possibile anche disattivare l'audio.
Su Playandlearn risorsa interattiva/cartacea
Per le classi quarta e quinta primaria
https://playandlearnitalia.com/la-giornata-della-memoria-classi-4-e-5/
https://www.thinglink.com/mediacard/1143553182320820226
È possibile visitare i luoghi con un visore VR tipo quello in immagine.
È possibile anche disattivare l'audio.
Su Playandlearn risorsa interattiva/cartacea
Per le classi quarta e quinta primaria
https://playandlearnitalia.com/la-giornata-della-memoria-classi-4-e-5/
Scena finale de "Il Grande Dittatore", in cui Charlie Chaplin tiene il suo famoso Discorso All'Umanità, ancora attuale.
Una bellissima raccolta di poesie che hanno a tema l'Olocausto, proposta dal MIUR in occasione del Giorno Della Memoria.
Ulisse: il piacere della scoperta, di Alberto Angela, è dedicata al racconto di uno degli avvenimenti più vergognosi nella storia del nostro paese: il rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma avvenuto il 16 ottobre 1943. Alberto Angela racconterà le vicende nei luoghi stessi scenario dei tragici eventi. Il punto di forza sarà soprattutto la testimonianza diretta di coloro che sono scampati alla morte nei lager, certi che l'ascolto dalla loro viva voce sarà per i telespettatori una rinnovata occasione di riflessione, analisi e conoscenza. Tra le testimonianze quella della Senatrice Liliana Segre.
Auschwitz. 75 anni fa la fine dell`incubo
http://www.raiscuola.rai.it/
Musica e Shoah
Astrid Hulsebosch
Immagine interattiva a cura di Cristina Galizia
Messaggio di Liliana Segre scheda didattica a cura della maestra Giulia
"Riadattamento del discorso di Liliana Segre al parlamento europeo del 27 gennaio 2020, e non solo. A seguito del mio personale percorso di approfondimento su questa importante figura, ho sintetizzato in questo testo i messaggi più importanti che la senatrice ha inviato ai giovani".Maestro Mirko https://www.maestromirko.com/
Guida didattica
L'Associazione Figli della Shoah mette a disposizione dei docenti una guida didattica con approfondimenti ed esercizi per gli studenti.Per scaricare la guida invia la tua domanda di iscrizione cliccando qui sotto.
Altre risorse didattiche e approfondimenti puoi visionarli al seguente link
E' possibile scaricare questo articolo in pdf su 👉FREEED
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