Il Giorno della Memoria spiegato ai ragazzi
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria.È una ricorrenza importante: ogni anno, nel mondo, in questo giorno vengono ricordati 15 milioni di vittime dell'Olocausto rinchiusi e uccisi nei campi di sterminio nazisti prima e durante la Seconda Guerra mondiale. Sei milioni di morti, durante l'Olocausto, appartenevano al popolo ebreo: il loro genocidio viene chiamato Shoah. Vengono chiamati genocidio gli atti commessi dall'uomo con l'intenzione di distruggere un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.
L'Olocausto e la Shoah sono stati genocidio con metodi scientifici, messo in atto da parte della Germania nazista fino al 27 gennaio 1945, quando i carri armati dell'esercito sovietico sfondano i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. Da quel giorno, questo campo è diventato il luogo simbolo della discriminazione e delle sofferenze di chi è stato internato
Una giornata per ricordare che tanti anni fa, durante la seconda guerra mondiale, milioni di uomini, donne e bambini sono stati perseguitati con le leggi razziali e poi strappati alla loro vita e portati nei lager da dove, solo in pochi sono tornati. E’ un pezzo agghiacciante della nostra storia ed è importante non dimenticarla.
Perché ricordare una storia tanto triste?
Col passare degli anni le persone che hanno vissuto quella terribile esperienza non potranno più raccontarla e noi potremmo dimenticarla. Invece, la memoria delle terribili storie, ci deve aiutare a costruire un futuro migliore. Un futuro in cui quelle atrocità non si ripetano mai più!
Alcune indicazioni per la didattica della Shoah
1 – Evitare la rappresentazione realistica dell’orrore. Utilizzare invece le rappresentazioni mediate, offerte da monumenti, musei, testi letterari, opere d’arte.2 – Evitare resoconti troppo analitici e raccapriccianti.
3 – Evitare quindi anche il racconto di eventi, che possano essere troppo persecutori.
4 – Adeguare le proposte alle possibilità di comprensione e di empatia degli allievi, che sono variabili
in funzione dell’età e della maturità psicologica.
5 – Favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora: in questo ambito possono darsi dei processi di identificazione e a questo scopo si possono usare le storie delle vicende di bambini (quali quelle raccontate da Lia Levi) o di ragazzi, per quegli aspetti meno angosciosi e più comprensibili: ad esempio, il dover celare la propria identità , il dover trovare un rifugio per nascondersi, l’essere costretti a lasciare la propria casa e affrontare delle fughe un po’ avventurose
6 – Far vivere in modo reale qualche aspetto della discriminazione: quella che è sempre in agguato in qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in generale del gruppo estraneo, ed ha luogo facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli, oltreché di ragazzi. Va anche ricordato che c’è stato qualcuno che si può avvantaggiare (economicamente o socialmente: v.esclusione dalle scuole, dalle università , dagli uffici pubblici) della discriminazione contro gli ebrei o altri diversi
7 – Collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti degli ebrei, ma anche degli altri, attuali “diversi”.
8 – Consentire ai bambini e ai ragazzi (di qualsiasi età ) di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi sulle cose (per molti versi incredibili) che sono loro raccontate. A partire dalle loro domande farli discutere tra loro quanto più liberamente possibile. Va ricordato che su questa tematica, possono entrare in gioco pregiudizi, a volte trasmessi direttamente o inconsapevolmente dal linguaggio (si pensi alla connotazione negativa del termine ‘ebreo’ o ‘giudeo’, erratamente associato a Giuda Iscariota o “rabbino”, così come è usato negli stadi italiani).
9 – Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, che è in parte individuale (basta fare una piccola esercitazione su un ricordo personale, magari dell’estate precedente), in parte famigliare o del gruppo –classe, ma in parte anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di questa giornata che non a caso si chiama “della memoria”: come ricordo collettivo del fattore unificante della Repubblica Italiana e della più vasta Europa libera, che sono nate dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, e quindi dal rifiuto di ogni discriminazione, di tipo razziale o etnico. Alla memoria collettiva servono i luoghi (i ghetti, i campi di sterminio, ad esempio), i monumenti, le opere d’arte, i musei.
10 – Collegare l’antisemitismo al razzismo, che allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il volume su “La menzogna della razza”. Può essere efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : “razza umana”. Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una storia culturale essenziale del razzismo e dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in Francia, in Germania, e in Europa in genere.
11 – E’ essenziale che gli insegnanti -qualunque sia l’età dei bambini – dedichino a questa tematica (quando l’hanno già definita tra loro) un incontro con i genitori dei loro allievi, per informarli del loro programma e per coinvolgerli, laddove sia possibile: possono esserci ancora dei nonni che sono in grado di portare delle testimonianze significative, attraverso i loro ricordi. Ma possono esserci anche posizioni contrarie e presenza di pregiudizi: è bene essere preparati, facendo riferimento alla legge dello Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria, approvata dal Parlamento italiano nel 1999 all’unanimità .
Professoressa Clotilde Pontecorvo – Università “La Sapienza”10 – Collegare l’antisemitismo al razzismo, che allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il volume su “La menzogna della razza”. Può essere efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : “razza umana”. Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una storia culturale essenziale del razzismo e dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in Francia, in Germania, e in Europa in genere.
11 – E’ essenziale che gli insegnanti -qualunque sia l’età dei bambini – dedichino a questa tematica (quando l’hanno già definita tra loro) un incontro con i genitori dei loro allievi, per informarli del loro programma e per coinvolgerli, laddove sia possibile: possono esserci ancora dei nonni che sono in grado di portare delle testimonianze significative, attraverso i loro ricordi. Ma possono esserci anche posizioni contrarie e presenza di pregiudizi: è bene essere preparati, facendo riferimento alla legge dello Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria, approvata dal Parlamento italiano nel 1999 all’unanimità .
(fonte: www.ucei.it)
MATERIALE DIDATTICO
VIDEO ANIMAZIONI
Autore Giuliano Parodi, musiche "Song without words" e' di F. Mendelson.
PAOLO CAPODACQUA PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA. (Storiedinote) Disegni di Enzo De Giorgi
La vita è bella - Colonna sonora (original soundtrack) - brano: "La vita è bella"
"Tutto davanti a questi occhi" di Walter Veltroni: parla di Sami Modiano, uno dei pochi sopravvissuti a Birkenau
I ragazzi hanno bisogno ... devono sapere ... Loro faranno in modo che questo non succeda mai più - Sami Modiano #Tuttodavantiaquestiocchi #giornatadellamemoriaAl centro solo le parole e le commozioni di Sami Modiano
Il bambino Stella
di Hausfater Rachel Douieb e Olivier Latyk
Il Bambino Stella è affascinato da quell'astro brillante che è spuntato sul suo petto, ma a poco a poco comprende che quella grande stella finirà per metterlo in pericolo. Presto arriva la notte e con essa i cacciatori di stelle che indossano grandi stivali neri... Per fortuna il Bambino Stella riuscirà a nascondersi e non dovrà salire su uno di quei treni che vanno lontano lontano... È così che i due autori vogliono raccontare l'Olocausto: attraverso gli occhi innocenti di un bambino che non sa. Età di lettura: da 6 anni.La stella di Andra e Tati: un libro e un film d’animazione
Quando anche gli ebrei italiani cominciano a essere deportati nei campi di concentramento nazisti, Andra e Tati sono solo due bambine. D’improvviso, si vedono strappare via tutto ciò che hanno; perfino la famiglia è travolta e straziata da eventi inspiegabili. Troppo piccole per capire, Andra e Tati si ritrovano sole e piene di paura. Il mondo comincia a cambiare e diventa un incubo, un’ombra minacciosa che si diffonde ovunque e a cui sembra impossibile sfuggire. Andra e Tati sono solo delle bambine, sì. Ma non smettono di sperare e di farsi coraggio a vicenda, unite e salvate dall’amore l’una per l’altra.
Nell’era più buia della storia dell’umanità , la forza e la speranza sono le uniche armi per sopravvivere. Con le immagini originali del primo film d’animazione europeo sull’Olocausto, la commovente storia vera di due sorelline sopravvissute alla Shoah.
L’uscita del libro La stella di Andra e Tati -edito da De Agostini- è prevista per il 15 gennaio.
Qui le informazioni.
Questo è il trailer del film d’animazione- pensato proprio per gli studenti della primaria e per la scuola secondaria di primo grado- che può essere intermente visto su RaiPlay qui.
EVENTI STREAMING
L’Associazione Figli della Shoah organizza per il Giorno della Memoria 2019 tre importanti incontri-testimonianze, due dei quali saranno trasmessi in streaming sul sito del Corriere della Sera. Per informazioni e iscrizioni: www.figlidellashoah.org
- 15 gennaio ore 10:30 : Testimonianza con live streaming di Liliana Segre
- 22 gennaio ore 10:30 : Testimonianza di Liliana Segre al Teatro alla Scala di Milano con Enrico Mentana
- 11 febbraio ore 10:30 : Testimonianza con live streaming di Sami Modiano
Padlet a cura del prof. Andrea Maiello:
– 8 testimonianze video di superstiti della Shoah;
– 3 audiolibri (Se questo è un uomo, La tregua, 16 ottobre 1943);
– 6 risorse su Anne Frank (tra cui il tour virtuale del rifugio, una linea del tempo interattiva, l’audiolibro del diario, il film del 1959);
– 6 contenuti su Giorgio Perlasca (il film Rai completo [disponibile se registrati al portale RAI], lo speciale di «La storia siamo noi» e alcune interviste);
– 11 risorse varie (tra cui tour virtuali di Auschwitz, mappe animate sui campi di concentramento e l’«Album Auschwitz»)
– 8 testimonianze video di superstiti della Shoah;
– 3 audiolibri (Se questo è un uomo, La tregua, 16 ottobre 1943);
– 6 risorse su Anne Frank (tra cui il tour virtuale del rifugio, una linea del tempo interattiva, l’audiolibro del diario, il film del 1959);
– 6 contenuti su Giorgio Perlasca (il film Rai completo [disponibile se registrati al portale RAI], lo speciale di «La storia siamo noi» e alcune interviste);
– 11 risorse varie (tra cui tour virtuali di Auschwitz, mappe animate sui campi di concentramento e l’«Album Auschwitz»)
La mappa dei campi di concentramento e centri di sterminio nazisti, tratta dal testo La porta del tempo, Garzanti Scuola (materiale consigliato per la Scuola Secondaria di primo grado).
QUI IL PERCORSO DIDATTICO SUGGERITO
http://blog.deascuola.it/articoli/spunti-didattica-giorno-della-memoria-shoah
http://blog.deascuola.it/articoli/spunti-didattica-giorno-della-memoria-shoah
ed altri percorsi e i materiali consigliati per la Scuola Secondaria di primo e secondo grado che seguono
- Un’efficace risorsa didattica, utilizzabile in classe per ricordare è la mappatura dei luoghi della memoria storica della città di Milano realizzata dalla Fondazione memoria della deportazione. Potete consultarla qui. La mappa, georeferenziata e interattiva, accessibile da computer, tablet e smartphone, riporta luoghi e descrive vicende che segnarono la Resistenza e le deportazioni nei campi di sterminio e di internamento in Europa
- scheda storica sulla rivolta nel ghetto di Varsavia, elaborata dagli studenti del Liceo “Lanzone” di Milano (materiale consigliato per la Scuola Secondaria di primo e secondo grado).
- scheda La Croce Rossa visita il campo di Theresienstadt, un episodio poco conosciuto dell’Olocausto, tratta dal testo La porta del tempo, Garzanti Scuola (materiale consigliato per la Scuola Secondaria di primo grado)
- il dossier Dopo Auschwitz tratto dal volume 3 di Storia, Garzanti Scuola. In questo contributo troverete alcuni spunti di riflessione di Adorno, Hannah Arendt e altri filosofi (materiale consigliato per la Scuola Secondaria di secondo grado)
- nel 1942 a Wannsee, un quartiere di Berlino, agli alti funzionari del governo nazista e agli ufficiali dell’esercito venne comunicata la “soluzione finale della questione ebraica“. Un brano tratto dal verbale della conferenza riguardante la “soluzione finale” (materiale proposto nel volume 3 di Storia, Garzanti Scuola, consigliato per la Scuola Secondaria di secondo grado)
- la riflessione della giornalista Francesca Paci, autrice di Un amore ad Auschwitz. Edek e Mala: una storia vera, edito da UTET, ed uscito nelle librerie lo scorso anno.
“Cosa accadrà quando non ci saranno più i testimoni, quando anche l’ultimo sopravvissuto sarà sepolto da qualche parte? I più giovani di loro, i rarissimi bambini usciti vivi dal lager, hanno abbondantemente superato gli ottanta. Il tempo vola. A un certo punto il compito di tramandare la memoria toccherà a noi, a chi ha avuto il privilegio di ascoltare le loro voci.
Per questo mi sono appassionata immediatamente a Mala e Edek, perché sono due figure fuori dal comune che in condizioni estreme costruiscono un rapporto intenso, romantico, quasi un film, ma soprattutto perché la loro è una storia d’amore reale laddove di reale c’era solamente la morte“. Continua a leggere il commento di Francesca Paci.
- Qui potete trovare il link al portale E20 realizzato da DeA Scuola in collaborazione con La Stampa che comprende gli articoli più recenti sull’argomento e quelli tratti dall’archivio storico de La Stampa, una testimonianza di Primo Levi, i racconti dei sopravvissuti, alcune riflessioni sull’attualità e sulla questione ebraica e, infine, le testimonianze degli studenti che hanno visitato i campi di concentramento nazisti.
- Qui potete vedere la mappa dei Paesi in cui è considerato reato negare l’esistenza dell’Olocausto (in colore rosso). Dal 2015 anche in Italia è in vigore una legge che punisce con la reclusione fino a tre anni “il negazionismo, l’apologia e la minimizzazione della Shoah, dei genocidi, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra”
- la Mappa interattiva di Auschwitz realizzata dalla BBC (in lingua inglese) richiede Flash Player version 6
- Qui trovate la Mappa interattiva del campo di Birkenau
FILM
Il viaggio di Fanny, un film che affronta l’argomento sempre con un punto di vista molto affine a quello dei giovani.
Basato su una storia vera, il film racconta la vicenda di Fanny, una ragazzina ebrea di 13 anni che nel 1943, durante l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, insieme alle sorelline, viene mandata in una colonia in montagna. Lì conosce altri coetanei e con loro, quando i rastrellamenti nazisti si intensificano e inaspriscono, scappa nel tentativo di raggiungere il confine svizzero per salvarsi.
“Un sacchetto di biglie“, diretto dal canadese Christian Duguay.
Il sacchetto di biglie racconta la vita serena che si lascia alle spalle Joseph, 10 anni, quando il padre gli dice che insieme al fratello Maurice deve lasciare Parigi, ormai troppo pericolosa per gli ebrei, e partire per raggiungere la più sicura Nizza, dove la famiglia si riunirà .
Gli Invisibili, un racconto inedito (tratto da una storia vera), che racconta la persecuzione razziale con gli occhi di un gruppo di adolescenti.
RISORSA INTERATTIVA
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