Flipped classroom dalla teoria alla pratica - BussolaScuola

Di ultima pubblicazione

giovedì 3 gennaio 2019

Flipped classroom dalla teoria alla pratica

Quali i limiti della metodologia FlippedLearning? 


La metodologia della Flipped Classroom innesca un vero ribaltamento del processo di insegnamento/apprendimento, per cui lo studente si confronta a casa con i contenuti di studio – da sempre trasmessi frontalmente a scuola – seguendo i propri ritmi di apprendimento e le proprie esigenze, e poi, una volta tornato in classe, svolge sotto la guida del docente attività laboratoriali basate su un apprendimento per scoperta, per ricerca, con cui diventa editore di contenuti di studio e vero protagonista del proprio sapere.
Eppure, le innumerevoli sperimentazioni scientifiche hanno messo in luce un punto debole di questa metodologia, legato alla fase di studio a casa.

Aspettarsi che gli studenti visionino il materiale fornito per casa, soltanto perché è stato loro consegnato. L’attività di coaching da parte del docente, risulta fondamentale; pensare che le attività a casa possano risultare più brevi rispetto a quelle tradizionali di classe. Molte volte questa didattica richiede maggior tempo di interiorizzazione e presenta tempi diversi da alunno ad alunno;
Credere che in attività come queste la valutazione collimi perfettamente con i parametri valutativi scolastici.

Credere che i contenuti multimediali creati potranno essere riutilizzati per molti anni e in più occasioni. Questo è relativamente vero, ma le risorse devono essere aggiornate di continuo…l’universo Web è in continua evoluzione!

Di questo e di molto altro si parlerà nel corso avanzato sulla FlippedClassroom di Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.
CORSO AVANZATO a cura di Luca Piergiovanni
Link per iscriversi: https://lnkd.in/e8H5QGw

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