Le motivazioni di una protesta - BussolaScuola

Di ultima pubblicazione

mercoledì 29 aprile 2015

Le motivazioni di una protesta


Le motivazioni di una protesta


Da un gruppo di maestre della scuola primaria del Convitto Regina Margherita di Anagni la redazione di Anagnia.com http://www.anagnia.com/ ha ricevuto e volentieri pubblicato una nota (scritta da Sonia Gabrielli del Comprensivo 4 di Frosinone) sulla “protesta dei lumini” messa in atto qualche giorno fa (anche ma non solo) dai docenti della provincia in relazione al Ddl Buona Scuola.
 
“La sera del 23 aprile, 2 milioni di docenti in tutta Italia si sono ritrovati nelle piazze delle loro città vestiti a lutto e con un lumino in mano. Una protesta silenziosa e assordante allo stesso tempo, che ha visto una partecipazione spontanea e nata in pochi giorni attraverso la rete. L'evento non è stato organizzato da nessuna sigla sindacale, ma è nato da un'idea sul web. Tanto il disagio della categoria della scuola, delle famiglie e dei nonni invocati dal Ministro Giannini, che è bastato un messaggio su WhatsApp per ritrovarsi tutti in piazza a difendere la scuola. O meglio ciò che resta ancora di essa e che verrà spazzato via con il DdL. I passanti, spiazzati, si sono fermati ad ascoltare quel lamentoso silenzio che ne celebrava l'agonia. Per mesi nell'illusione di essere davvero ascoltati attraverso una campagna che prometteva la più ampia consultazione nazionale aperta ad operatori del settore, studenti e famiglie, i docenti italiani hanno sperato che la parola fosse passata a chi la scuola la vive ogni giorno con fatica e con passione, che ne conosce punti di forza e di debolezza. Poi il ddl è esploso come una bomba a ciel sereno riprendendo la logica aziendale del disegno di legge Aprea da applicare alla scuola. Scuola che è sempre stata comunità educante, palestra di democrazia e che invece si vuol trasformare in terra di scontro, feudo del preside e dei suoi vassalli; scuola che andrà dequalificandosi con la possibilità di far insegnare qualunque disciplina a chi ha un'abilitazione per coprire i posti a cattedra; in cui potranno entrare enti esterni, servizi esterni, sponsorizzazioni; dove il piano dell'offerta formativa lo delineerà il preside e lo presenterà ai docenti dicendo loro cosa e come insegnare; dove i più meritevoli (il 5% è il tetto fissato) saranno individuati dal preside, mentre ad oggi da sei anni non si ha un rinnovo contrattuale; dove è contemplata la chiamata diretta del Preside anche se si è in servizio in un altro istituto a discapito della continuità didattica già minata dal piano triennale dell'offerta formativa e dai contratti triennali per gli insegnanti che andranno a far parte degli albi provinciali. Tanto altro sarebbe ancora da evidenziare di questa #buonascuola ma gli insegnanti, maestri e professori hanno deciso di farlo in silenzio anche qui in terra ciociara. A Cassino, Frosinone, Sora ed Alatri si sono ritrovati con i loro lumini per mantenere accesa ancora la fiammella della speranza di salvare la scuola pubblica. La partecipazione e mobilitazione è continuata con lo sciopero generale del 24 proclamato da Anief, Autoconvocati Scuole Roma, Cub Scuola, Orsa, Slai Cobas, Unicobas, Usb e Usi e proseguirà ancora in occasione dello sciopero del 5 Maggio proclamato da FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e FGU”.
 
Ringraziamo Anagnia.com per aver pubblicato la nota 

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